martedì 24 gennaio 2017

La rinascita della fantascienza al cinema

Da grande amante di fantascienza è un piacere vivere anni in cui il genere sembra rifiorire e dove è sempre più facile trovare ottime opere a tema, sia che si tratti di film o di serie tv (tralascio la letteratura e il fumetto, sempre prolifici da questo punto di vista). In questo articolo mi va di trattare ed elencare quelli che secondo me sono i migliori prodotti di genere relativi al decennio 2010 per quanto riguarda il mondo del cinema (quindi l'articolo verrà aggiornato di volta in volta).

Arrival

Denis Villenueve, 2016
Prendete Contact e Incontri ravvicinati del terzo tipo, spruzzateci sopra qualche teoria linguistica di quelle potenti e abbandonate totalmente raggi laser, invasioni spettacolari e altre spacconate. Otterrete un film introspettivo e filosofico, che indugia sui significati di comunicazione e visione del mondo e sul legame profondo tra individui. 
Amy Adams, dato il ruolo centrale, brilla per bravura, sostenuta da una regia consapevole dei mezzi e capace di aumentare la forza filosofica e drammatica delle immagini. Per una volta, il primo contatto non riguarda solo gli americani e viene gestito con intelligenza, anche grazie al riuscito design degli eptapodi. Promosso a pieni voti.

District 9

Neill Blomkamp, 2009
Data l'uscita negli ultimissimi mesi del 2009, ho deciso di inserirlo in questa classifica. Si tratta di un film dal grande significato sociale, dove una razza aliena è costretta ad atterrare sulla Terra, in Sudafrica, in seguito a un guasto alla propria nave. Gli alieni, denominati spregiamente gamberoni, vengono presto relegati in un ghetto sporco e cadente e diventano preda di un razzismo feroce e spregiudicato.
Attraverso gli occhi di un razzista, il regista ci mostra immagini crude e tremende, intervellate a momenti "documentaristici", in una metafora neanche troppo velata dell'apartheid. Quando uscì fu un fulmine a cielo aperto e ancora oggi è uno dei migliori film di fantascienza del millennio. 

Ex_Machina

Alex Garland, 2015
Un miliardario visionario, Oscar Isaac, ha messo a punto una complessa intelligenza artificiale e, in seguito a un concorso interno alla sua azienda, sceglie Domnhall Gleeson per sottoporre la sua creazione al test di Turing. Quello che viene fuori è un thriller fantascientifico scritto benissimo, minimale, che esplora con occhio personale la differenza tra essere umano ed essere artificiale, chiedendosi cosa siano il libero arbitrio e i sentimenti. 
Un film piccolo nella forma ma grande nei contenuti, quasi d'altri tempi, recitato divinamente e dove spicca, per bravura, l'allora poco nota Alicia Vikander, viso e voce di Eva, l'intelligenza artificiale della pellicola. 

Gravity

Alfonso Cuaròn, 2013
Catalogabile fantascienza per il rotto della cuffia, Gravity è un film meraviglioso, dalla potenza visiva estatica e magnifica. La trama è semplice: una missione Shuttle con lo scopo di riparare un satellite si trasforma in una tragedia in seguito all'impatto con diversi detriti spaziali. L'astronauta Sandra Bullock, alla sua prima esperienza, dovrà trovare un modo per tornare a casa.
Come spesso accade, le vicende sono un pretesto per parlare d'altro: della fragilità dell'umanità, per esempio, o di una rinascita metaforica, qui portata su schermo simbolicamente, attraverso scene di una bellezza sconvolgente, che sembrano davvero girate nello spazio. Non per tutti, ma bellissimo. 

Interstellar

Christopher Nolan, 2014
Il regista di Memento confeziona il suo film più magniloquente. Siamo in un futuro in cui, su una Terra prossima al collasso, gli esseri umani vivono i loro ultimi giorni dimentichi delle stelle e dei traguardi del passato. Una disperata missione esplorativa, con a bordo i bravissimi Matthew McConaughey e Anne Hathaway, porterà pochi pionieri in una galassia lontana, attorno a un buco nero, alla ricerca di una nuova casa per l'umanità, in un viaggio pieno di paradossi temporali, drammi personali, speranza e meraviglia.
Pur peccando di eccessiva retorica, Interstellar è un film immenso, emotivamente potentissimo, paragonabile per obiettivi e forza visiva al 2001 di Stanley Kubrick.

Lei (Her)

Spike Jonze, 2014
Possiamo innamorarci di un'intelligenza virtuale? Se lo chiede Spike Jonze in questo bellissimo e triste film d'amore.  Joaquin Phoenix, uno scrittore solitario, installa un programma sentimentale per farsi compagnia. Inaspettatamente se ne innamora. Ne esce fuori un film romantico di una potenza emotiva inusuale, allo stesso tempo feroce critica al solitario mondo dei social network. Per struttura, tematiche e conclusioni ricorda, in un certo modo, la serie inglese Black Mirror, della quale potrebbe tranquillamente far parte.
Ma poi, sinceramente, come si fa a non innamorarsi di una voce virtuale se questa è Scarlet Johanson?  

Mad Max: Fury Road

George Miller, 2015
Il ritorno in grande stile di George Miller e del folle Max, interpretato questa volta non da Mel Gibson ma da un bravo e taciturno Tom Hardy. Il film è così bello da giocarsela alla pari con il primissimo titolo della saga. 
La trama, di una semplicità disarmante, scorre velocemente tra inseguimenti mozzafiato, pochi dialoghi ma sempre memorabili, immagini di una potenza visiva inaudita e trovate da storia del cinema. Menzione d'onore va a Charlize Theron, capace di donare alla sua Furiosa una forza e una determinazione tali da renderla uno dei migliori personaggi femminili di sempre. Insomma, George Miller ha insegnato ai giovani come si fanno i film.

Moon

Duncan Jones, 2009
Uscito a dicembre 2009 rientra di striscio nell'arco temporale dell'articolo. È il primo lungometraggio del figlio di David Bowie, che dimostra così tutta la sua bravura. Il film è di un minimalismo studiato a tavolino (forse anche per via del basso budget), e parla di un operaio rinchiuso per anni in una sperduta stazione di trivellamento sulla Luna. 
Il ritmo lento, le tante rivelazioni e i profondi temi etici e bioetici, assieme alle molte citazioni ai classici, contribuiscono a dare alla pellicola un sapore "vintage" che non guasta ma, anzi, potenzia il messaggio. Un applauso va dato al grande Sam Rockwell capace, da solo, di sostenere tutta la baracca. Consigliatissimo. Peccato poi il regista si sia perso per strada.


Tra i film che ho deciso di scartare, perché forse non considerabili tra i "migliori", ci sono: Inception, I Guardiani della Galassia, Melancholia, Source Code, Elysium, l'Alba del pianeta delle scimmie e Predestination

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